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GIUFÀ, GUFÂ, GIOCHÀ, NASREDDIN HOCA

I PORTI DEL MEDITERRANEO – II EDIZIONE

 

regia Marco Baliani
drammaturgia, testo e costumi Maria Maglietta
collaborazione al testo Fatima Gallaire
ideazione musicale e preparazione del coro Antonella Talamonti
oggetti teatrali Marcello Chiarenza
fondale Sergio Tramonti
luci Vincent Longuemare
con Salvatore Arena, Hazim Begagic, Federico Gabriele Bertozzi, Antonello Cossia, Abeer Fawzy, Annalisa Legato, Monica Morini, Carlo Ottolini, Olivier Pauls, Caterina Pontrandolfo, Antonino Praticò, Anna Redi, Alfonso Rodriguez Gelos, Adrian Schvarzstein, Elisabetta Vergani
progetto promosso da Ente Teatrale Italiano
produzioni Dèlphinos produzioni (Consorzio nazionale per i centri di Teatro per l’Infanzia e la Gioventù: Accademia Perduta, Fontana Teatro, Fontemaggiore, L’Uovo, La Baracca, La Piccionaia, Teatro del Buratto, Teatro delle Briciole, Teatro Evento, Teatro Gioco Vita, Teatro Kismet)

Anno di debutto: 1997


… lo sciocco resta indifferente alle paure degli altri, paure della morte e dei suoi simboli, paura di perdere la propria identità, di farsi altro da sè, è incapace di mentire, di ingannare, di costruire con le parole una realtà fittizia, diversa da quella in cui vive, ma egli è anche sensibile a stimoli che ai più sembrano sfuggire, ha occhi, orecchi lingua atti e altre forme comunicative…”

F.M.Corrao

 

DIARIO DI VIAGGIO DI MARIA MAGLIETTA

Marsiglia, 4 settembre 1997

Avverto con chiarezza, il clima e il sapore che mi piacerebbe lo spettacolo avesse; qualcosa che nello svolgersi delle storie stesse, nel loro aggregarsi e dipanarsi seguisse la non logica di Giufà, come se il regista e il drammaturgo fossero stati contagiati da giufanite. La bouillabaisse, zuppa di pesce marsigliese, ha un sapore mediterraneo, pesci di scoglio dal gusto forte che profumano di spezie africane. Anche nel quartiere in cui stiamo sembra di essere in una città del Nordafrica. Bella impresa mettere in scena almeno quindici storie di Giufà. Giufà ragazzo e adulto, furbo e credulone, povero e ricco, intelligente e stupido. Non penso a una struttura contenitrice delle varie storie, piuttosto a un ordito, un tessuto in cui le varie storie possano intessersi e i segni incrociarsi e creare nuove forme non previste, qualcosa di aperto come la piazza di un paese.

Al Cairo un dedalo di viuzze viene definita casa di Giufà, labirinto da cui solo lui può riuscire a uscire affidandosi alla sua assurda logica… Groviglio metafora del mondo.

F.M. Corrao


Messina, 15 settembre 1997

C’è un punto nello Stretto, proprio sulla punta dell’isola, dove il Tirreno si incontra con lo Ionio, lì si disegna il mare, nel senso che le correnti che si incrociano sollevano l’acqua in mille punte e il mare non sa che direzioni prendere. In questa moltitudine di onde, le correnti disegnano strade… In alcuni quadri di Chagall spicchi di mondo coesistono in un tutto, c’è il giorno e la notte, l’interno di una stanza e il villaggio, l’estate e l’inverno, l’amore e la morte, la terra e il cielo, tutto in un solo quadro, e tutto è senza gravità, com sul punto di sollevarsi in volo. Sento che intorno a questo mescolarsi caotico ma vitale di uomini e cose si fonde il personaggio di Giufà.


Bagnacavallo, 7 ottobre 1997

In molti momenti dello spettacolo il tessuto narrativo si dilata e si frantuma, ed è il coro ad essere veicolo della storia. Qui a Bagnacavallo è iniziata l’esplorazione di alcune storie dove invece il tessuto narrativo è più conciso e più discorsivo. Senza perdere il clima magico e surreale, si delinea la possibilità di un tempo lineare e di una interpretazione più vicina al naturalismo. Un teatro popolare, dunque, rozzo e immediato con pochissimo testo giocato sul ritmo, sul tempo della battuta, dell’entrata in scena. Il ritorno alle radici del gioco puro del teatro. Insieme a Giufà sto tornando alle mie prime esperienze di attrice e drammaturga, quando la ricchezza del nostro teatro era data dalla sua necessaria povertà. Dentro la parabola del povero che invece si scopre ricco c’è già tutto il mestero della figura di Giufà.

 


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