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OZ

testo e regia di Marco Baliani
con Tiziana Luccattini (Dorothy), Maria Maglietta (Marion), Nestor Davio (Nick), Francesco Brucoli (Leon)

musiche ed elaborazioni sonore Paolo Modugno

fotografia Stefano Occhibelli

scenografie, costumi, tecnico suono e luci Marcella Tersigni

progetto luci Roberto Chiodi

organizzazione e vendita Elisa Morsani
produzione Ruotalibera Teatro,

anno di debutto 1986

 

SINOSSI

C’è una guerra che dura da tempo, e ogni forma di vita sociale è modellata e finalizzata a mantenere la guerra. Gli essereìi umani, di ogni ordine e grado, sono suddivisi in: esseri utili ed esseri inutili. Gli utili sono quelli capaci e disposti a combattere, ubbidire e morire in silenzio, gli inutili sono quelli che non servono alla guerra.

In uno stanzone pallido, triste come un ospedale o una prigione, con sbarre nere tutte intorno, sono rinchiuse dentro quattro persone. Ognuna di loro, per motivi diversi, è stata catalogata inutile:

– la prima è Dorothy, colevole di avere letto libri di avventura (è vietato leggere libri) e peggio ancora averli raccontati: è una che crede alle storie che legge e a cui piace sognare e fantasticare.

– Poi c’è Nick, un ribelle, uno che non crede alla guerra e alle sue regole, un individuo pericoloso dunque. Infatti lo hanno ridotto in pezzi, gli hanno sbriciolato la memoria.

– Poi c’è Marion, semi-idiota, senza cervello, forse ha subito uno shock durante un bombardamento; anche lei non serve, è inutile.

– Infine c’è Leon, ex combattente ed ex eroe, che durante un attacco ha lanciato un grido di paura e ora ha il terrore anche della sua ombra.

Hanno provato a curarli per riportarli alla normalità, ma nessuno ci è riuscito. Ora essi verranno affidati al dottor Cron come cavie da esperimento per un ultimo tentativo di rieducazione. Se anche il dottor Cron fallirà, i quattro saranno come tanti altri eliminati.

La notte prima del giorno di inizio degli esperimenti, Dorothy comincia a leggere le pagine di un antico racconto che ha segretamente nascosto: Il mago di Oz. Nel racconto, in un paesaggio bucolico un’altra Dorothy e i suoi amici vanno a cercare il famoso Mago di Oz, ciascuno per farsi donare una parete di sè mancante: il Boscaiolo di Latta vorrebbe un cuore, lo Spaventapasseri un cervello, il Leone il coraggio, Dorothy il suo mondo reale al quale è stata srappata da un ciclone. Via via che il racconto va avanti ognuno dei quattro personaggi assume le vesti dei quattro personaggi della storia e comuncia a metterle in azione trasformando la misera stanza nel favoloso regno di Oz. Sempre più presi dalla parte, i quattro cominceranno a infrangere le regole della loro prigionia, a lottare contro la strega dell’Est, pur continuando a raccontare la storia di OZ, essa diventerà tutt’uno con la loro storia di prigionieri notturni e come nel libro di Baum, i quattro matureranno alla fine del viaggio la consapevolezza di essere già interi, senza bisogno di maghi e doni fatati.


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