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Orphy2013_AldoDiDomenico

ORPHY 2013

testo e regia  Marco Baliani
con Osvaldo Alzari (Aristex-Achero), Roberto Anglisani (Orphy), Piero Avallone (Agente Fischio), Francesco Brucoli (Barbaro-Barbone), Tiziana Lucattini (Euri), Maria Maglietta (Cica, il mezzouomo)
immagini di scena e grafica Aldo Di Domenico
musiche ed effetti sonori Paolo Modugno
fotografia Sandro Baliani
elaborazione fotografica Stefano Occhibelli
riprese super 8 Renato Volterra
tecnico suono e luci Marcella Tersigni
scenografia, costumi e macchine realizzazione collettiva

Le sue poesie 5 schizzi di spuma e Occhioni belli sono state musicate da Massimo Pasquini

Un ringraziamento speciale a Guillermo Luis Vonte
produzione Ruotalibera Teatro

Anno di debutto 1983

Il soggetto di questo spettacolo è stato presentato al Concorso indetto nel 1983 dal Teatro di Roma vincendo il premio come “miglior testo” e “progetto scenico”.

Orphy 2013 ha vinto lo STREGATTO 1983/83 Premio Eti Ragazzi, per la ricerca e il rinnovamento tecnico-espressivo.

SINOSSI

Siamo nell’anno 2013, Orphy ed Euri si amano e pur vivendo in una metropoli che ha subito le consguenze di una guerra totale, ancora conservano l’innocenza del primo amore. Orphy sa cantare e incantare, le sue musiche e canzoni sono diffuse e conosciute. Ma Euri, per una malattia sviluppatasi in seguito a radiazioni, è costretta ogni giorno a recarsi alla centrale medica di Riattivazione, per un intervento di rigenerazione di tessuti. Così, ogni sera Euri è costretta a lasciare il suo amore. Di notte, Asterix e la sua banda, abitanti del sottosuolo e produttori di nettare-droga, catturano Euri e la portano nei sotterranei: grazie ai suoi difetti genetici produrranno un nettare ancora più micidiale. Orphy è disperato, vaga per la metropoli, cerca aiuti che non gli vengono dati; solo alla fine un barbone gli suggerisce come poter rintracciare la sua Euri. Al bar dei canali, luogo di raccolta di individui loschi e senza scrupoli, Orphy troverà la sua guida per la discesa negli inferi sotterranei: è Cica, un mezzouomo abile e ironico, sarà il suo alletao nella pazzia della discesa.

Comincia lo sprofondamento nel sottosuolo e cominciano gli incontri; prima i mangiatori di fango che tentano di assalirli, poi Argo, mostro dalle tre teste, che si calmerà con una poesia di Orphy, poi Achero, il guardiano della porta, che si addormenterà con una antica ninnananna. Incontreranno ancora gli sbattitori, maniaci supersportivi che verranno distrutti da una musica iper-amplificata. E per ultima, la banda dei topolinastri che combatteranno in uno scontro a fuoco. In quest’ultimo scontro Cica muore, e Orphy gli canterà un’ultima canzone.

Ora Orphy è solo, pieno di odio si avventa contro Aristex e lo uccide. Girandosi sente la voce di Euri, trasformata e irriconsocibile; la intravede in un intrico di tubi e per quanto lei lo supplichi di non guardarla, di andarsene senza di lei, Orphy, immpazzito di dolore, non resiste alla tentazione di rivederla e riportarla in superficie con sè. Ma Euri, una volta staccata dalla macchina a cui ora è simbolicamnete legata, morirà tra le braccia di Orphy. Un’ultima canzone canterà la fine del sogno di Orphy.

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